Chi Sono

Mi chiamo Luca Vitti.
Sono nato a Milano nel 1990, con una sensibilità acuta e una curiosità instancabile. Da sempre, il mio percorso è stato segnato da una domanda fondamentale: “E se ci fosse qualcosa oltre?”

Oltre gli schemi imposti, oltre i dogmi culturali, oltre le aspettative che la società ci costruisce addosso senza chiederci se ci appartengano davvero. Ho sempre cercato di mettere in discussione tutto: le regole, le strutture, le convinzioni che soffocano l’identità. A volte ho vinto, tante ho perso, ma ho sempre combattuto. E continuo a farlo, perché la libertà di essere sè stessi non si conquista una volta sola, ma ogni giorno.

Il mio percorso è stato tutt’altro che lineare.
Ho studiato Scienze Politiche, esplorando il mondo dei diritti umani, della cooperazione internazionale e dell’impresa sociale. Ho provato a trovare il mio posto in quelle realtà, cercando di costruire qualcosa che avesse valore. Ma, passo dopo passo, mi sono scontrato con una verità dura: mi stavo adattando a un gioco che non era il mio.

A 27 anni ho fatto quello che molti di noi fanno: ho accettato il compromesso. Ho scelto un lavoro sicuro, focalizzandomi sul guadagno, dicendomi che la mia realizzazione poteva aspettare. Ma più il tempo passava, più sentivo che quella scelta mi stava svuotando. Lavoravo, guadagnavo, ma chi ero davvero?

La risposta non è arrivata da un colpo di genio, ma da chi mi conosceva davvero.
Cosa ho sempre fatto naturalmente, senza sforzo?
Ho sempre aiutato gli altri a vedersi. Ho sempre riconosciuto negli altri qualcosa che loro non riuscivano a vedere da soli.

Così ho trovato il mio posto nel coaching umanistico, un metodo che non si limita a risolvere problemi, ma esplora il potenziale più autentico di ogni persona. Non guardo le persone attraverso i loro limiti, ma attraverso la loro bellezza.

La verità è che non ho mai smesso di cercarmi.
Leggevo e studiavo libri di psicologia, spiritualità, crescita personale.
Ho intrapreso un percorso terapeutico che mi ha aiutato a decifrare il mio caos interiore. E alla fine, nel momento più critico della mia vita, è arrivata la domanda giusta.